Un astrocitoma è un tumore che origina dagli astrociti, ciò un particolare tipo di cellule gliali. Vale a dire quelle cellule che fungono da sostegno ai neuroni.
Gli astrociti sono cellule stellariformi con processi che si ramificano come una rete fra i neuroni. Sulla base della geometria dei loro processi si distinguono in forme protoplasmatiche quando sono presenti corti e rari prolungamenti e in forme fibrose quando hanno numerosi, lunghi e sottili prolungamenti citoplasmatici. Alcuni astrociti sono chiamati gemistociti perché presentano un aspetto rigonfio con scarsi e corti prolungamenti.
Gli astrocitomi sono un gruppo eterogeneo di tumori che presenta una diversa differenziazione/maturazione delle cellule. A questi vari gradi di variabilità istologica corrispondono vari gradi di malignità, cioè della rapidità di crescita, e della capacità di recidivare dopo asportazione chirurgica. Quindi la valutazione della gradazione è importante per la prognosi e per la terapia.
La sintomatologia d'esordio può essere la più varia. Alle volte il primo sintomo di un tumore encefalico di qualsiasi tipo può essere una cefalea, che spesso è peggiore al mattino e che può essere accompagnata da vomito. Altri sintomi sono: crisi epilettiche, perdita di forza o deficit della sensibilità di un lato o parte del corpo, cambiamenti della personalità o delle funzioni cognitive. Talvolta possono essere presenti disturbi visivi come annebbiamento, diplopia o perdita del visus.
Nei tumori a maggiore velocità di accrescimento i primi sintomi sono in genere riferibili all'aumento della pressione intracranica (cefalea, vomito) ed i segni neurologici focali presentano generalmente una rapida progressione peggiorativa.
Il principale trattamento degli astrocitomi è di tipo chirurgico.
Il valore della chemioterapia non ha ancora trovato sufficiente validità. La terapia genica è da considerarsi ancora in fase sperimentale.
Le variabili più importanti per garantire una maggiore spettanza di vita sono l'età e la radicalità chirurgica. A questi si aggiungono la presenza o meno di disturbi neurologici pre- o postoperatori.
Negli astrocitomi a basso grado la sopravvivenza a 5 anni è dell'85% nei pazienti sotto i 20 anni, del 15% per quelli in età superiore ai 50 anni e del 35% per quelli nella fascia di età intermedia.
Se è possibile ottenere una asportazione totale del tumore durante l'atto chirurgico, la sopravvivenza a 5 anni raggiunge circa il 65%. Il 35% nel caso di rimozione parziale del tumore.
Associando i vari fattori favorevoli, è possibile ricavare un sottogruppo che presenta, a 5 anni, una sopravvivenza che raggiunge circa il 90%, contro il 16% della media.
Gli astrocitomi a basso grado nei bambini, soprattutto se cerebellari, presentano una prognosi molto favorevole.
Negli astrocitomi di grado elevato operati radicalmente la sopravvivenza globale è nettamente inferiore.