A mio avviso, il presupposto (l'unico davvero necessario e forse anche sufficiente) per un goerno mondiale nato pacificamente sarebbe l'accordo tra le varie nazioni, tutte.
Nota che "nazione" ha un significato sociopolitico molto preciso: è un gruppo di individui che condividono lingua, cultura, tradizioni, storia e anche caratteri biologici (colore della pelle, tratti somatici...).
Su "come" ottenere il consenso di tutti sta, piuttosto, il problema.
Prescindendo dalla reale applicabilità della cosa, quindi - come hanno fatto notare altri, è già difficile formare un'Europa unita, e qui le somiglianze culturali sono relativamente forti -, un unico governo mondiale solleverebbe molti dubbi.
Intanto, la funzione primaria di uno Stato, inteso come organizzazione statale, è quella di garantire la sicurezza interna ed esterna dei suoi cittadini. Questa è la conclusione a cui si è giunti dopo secoli di ricerca (per lo più filosofica) e riflessioni sulla storia e sulla nascita degli Stati. Sicurezza interna significa polizia e repressione dei comportamenti scorretti (l'idea di Stato come titolare del monopolio della forza legittima); sicurezza esterna, invece, significa difesa contro le prepotenze di altri Stati.
In assenza di altri Stati, come puoi immaginare, quindi, verrebbe meno uno dei due fondamentali presupposti dello Stato stesso, cioè la difesa esterna. Tra i due, forse è anche quello più importante! Pensa, infatti, alla nascita delle prime organizzazioni para-statali: servivano principalmente ad organizzare l'esercito e predisporre le difese (le mura), cose per le quali era necessario un contributo di ciascun cittadino; era quindi necessaria la presenza di un'autorità capace di prelevare forzosamente le risorse necessarie allo scopo.
Quindi, a meno che non venga scoperta qualche altra forma di vita intelligente su altri pianeti, intenzionata ad attaccarci, la sicurezza esterna diverrebbe del tutto inutile.
In una situazione di "pace perenne", di conseguenza, mancherebbe la necessità stessa dei cittadini di sentirsi parte di uno Stato. Se manca il presupposto più importante, che bisogno abbiamo noi di far parte di uno Stato?
Ora i governi regolano molte cose: dall'economia all'erogazione dei servizi pubblici essenziali... Ma in fondo la ragione d'essere di uno Stato, come l'Italia, sta proprio nel nostro sentirci "italiani", e quindi il bisogno di difendere la nostra comunità da chi prova ad usare la violenza contro di noi.
Nota che non sto difendendo la guerra, ma solo la possibilità che ve ne sia una, in astratto.
Anche qui, quindi, salvo una minaccia aliena (a cui personalmente non credo!), mancherebbe il collante per tenere unito il popolo.
A riguardo, sono bellissime le considerazioni di George Orwell in 1984, che potresti leggere!
In Europa stiamo gradualmente arrivando alla formazione di uno "Stato unico", seppur di tipo federale (prima o poi, arriveranno gli "Stati Uniti d'Europa", sul modello di quelli americani).
Ciò avviene gradualmente, tramite trattati che a poco a poco cedono poteri dai singoli governi nazionali a quello europeo.
Questo rientra nella mia teoria di sopra: in un mondo globalizzato, noi europei (che siamo solamente un puntino sulla carta geografica) ci rendiamo conto che non possiamo stare da soli. Soprattutto, poiché le minacce ora non vengono più dai paesi accanto a noi (vedi Francia e Germania, per es.), è necessario unirci per essere più forti. La forza qui è quella economica (mercato unico europeo, ecc), ma da questa deriva anche la possibilità in astratto di avere forza militare, e ancora quindi la possibilità di difendere i cittadini europei tutti.
Un governo mondiale, quindi, non solo mi sembra irrealizzabile, ma anche inutile.
È invece sempre molto utile percorrere la strada che tutt'ora stiamo seguendo, cioè quella degli accordi internazionali sulle questioni di portata mondiale (vedi il Protocollo di Kyoto, per citare un esempio), e l'istituzione di organismi di coordinamento mondiali o quasi (come il Fondo Monetario Internazionale, l'ONU, ecc).
Così si supera la necessità stessa di avere un governo mondiale, e si cerca di dare pace (pur sempre con la possibilità teorica di un conflitto armato, però), stabilità e prosperità economica a tutti.