Che posso dire? Non sono un esperto, ma naturalmente mi auguro che sia tutto vero! Che sia sicuro che e' vero, e' un altro discorso, mi limito ad un ragionamento sul suo grado di probabilita'.
Argomenti a favore:
- tante grandi scoperte dell'umanita' sono frutto della tenacia "uno contro tutti" di insigni geni, che pero' furono aspramente osteggiati perche' mettevano in crisi dei sistemi consolidati, un esempio su tutti, Galileo;
- intorno alla ricerca sul cancro ruotano i soliti interessi delle multinazionali farmaceutiche;
- la terapia "alternativa" e' facilmente reperibile a un costo irrisorio e accessibile a tutti.
Argomenti a sfavore:
- possibilita' di ricerca di protagonismo da parte del proponente per conseguirne vantaggi personali;
- possibilita' di un eccessivo trionfalismo nel proporre la strada nuova, bisognerebbe comunque perfezionare la scoperta per coglierne tutti gli aspetti, fino a essere sicuri che sia la scoperta definitiva e non solo un esito parziale di una scoperta che potrebbe essere ben piu' grande;
- l'evidente assoluta sproporzione di mezzi per veicolare il messaggio "alternativo, una volta che esso sia risultato fondato, e quindi sviluppato e perfezionato: se infatti nell'immediato la possibile esistenza di un rimedio facile a una problema difficile puo' suscitare entusiasmo in molti, parimenti suscita anche scetticismo (se non ilarita') in molti altri, e nel medio-lungo periodo e' molto piu' probabile che si esaurisca l'entusiasmo dei primi, il nucleo base dei sostenitori diverrebbe sempre piu' ridotto. L'interesse per il messaggio "alternativo" deve essere per forza, in queste condizioni, sostenuto dall'intervento di uno o piu' luminari universalmente riconosciuti, stimati e graditi al Gran Simposio della Scienza Ufficiale.
Ecco ora le mie risultanze: non vedo perche' quanto dice il Dottor Simoncini non possa essere vero, o quantomeno non mi spiego l'accanimento con cui il mondo della Scienza Ufficiale (ma e' piu' scienza? secondo me il dio soldo ormai la indirizza a suo piacimento) si scaglia contro chi devia dalla "retta via" per proporre soluzioni e/o punti di vista nuovi, non lo considero un atteggiamento costruttivo, ma solo sfascista perche' corporativo, nulla di importante per la comunita' si puo' creare partendo da posizioni pregiudiziali, l'atteggiamento piu' ragionevole e' quello di prestare interesse a tutte le voci che abbiano qualcosa di potenzialmente importante da dire e che non siano legate ad un interesse personale sfacciato, approcciandole sempre con occhio critico e approcciando la realta' per cio' che e', senza eccessivi trionfalismi ma anche con fiducia e speranza. Tanto, peggio di cosi', il futuro riguardo la malattia in questione non puo' essere, ora si soffre anche a curarsi!
Quanto proposto dal Dottor Simoncini, dunque, mi appare degno di attenzione e ne andrebbe incoraggiato, anziche' osteggiato, l'approfondimento. Parimenti, consiglierei allo stesso Simoncini di limitare invece di ricercare le uscite mediatiche, anche amiche, perche' invece di rafforzarne, di fatto ne diminuiscono la credibilita', in quanto, anche se obiettivamente non mi pare ne esistano i presupposti (se si tratta di un bluff prima o poi uscirebbe fuori, e le conseguenze sul piano dell'immagine personale sarebbero devastanti, ben superiori ai vantaggi acquisiti in precedenza), alcuni hanno in mano uno strumento per dire contro di lui: "ecco, vedi, vuole solo farsi pubblicita'".
L'unica strada che il Dottor Simoncini puo' dunque percorrere per cogliere in assoluta serieta' e serenita' il frutto delle sue ricerche e vincere la sua partita per il bene del mondo, e' quella di continuare ad approfondire l'argomento e soprattutto a procurarsi prove inoppugnabili a sostegno, ad esempio attraverso la sperimentazione e lo studio della terapia su soggetti informati consenzienti, anche al fine di verificare il grado di efficacia della sua terapia rispetto a differenti tipi e/o gradi di gravita' del male. Questa cosa, a quel che mi risulta, non si puo' impedire, se un soggetto e' consenziente puo' sottoporsi alle terapie che vuole, se non in Italia, almeno in qualche paese straniero: mi ricordo ad esempio del rilievo dato tempo fa al fatto che in Inghilterra le aziende farmaceutiche reclutavano sperimentatori a pagamento per testare l'efficacia dei loro prodotti.